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L’appetito vien…stuzzicando! Anche oggi lasciamo per qualche minuto la cucina della nostra panineria & friggitoria a Roma, per raccontarti qualche gustosa curiosità su una delle specialità della capitale per eccellenza: il supplì di riso.

Che sorpresa!

Leggenda vuole che il nome della polpetta dalla forma allungata e dalla panatura croccante, abbia origini francesi. Sembra infatti che qualcuno gustandolo esclamò: “quelle surprise!”, appena il palato incontrò il cuore bianco e filante della prelibata polpetta. Una caratteristica che ancora oggi lo rende unico e particolare. Una  vera “sorpresa”che in dialetto romanesco poi divenne appunto “supplì”.

Lo street food di una volta

Oggi, come un tempo, il re del fritti romani è tra le principali prelibatezze per un pranzo o una cena veloce, da gustare camminando in giro per la città. Sembra infatti che originariamente i supplì venivano fatti al momento e serviti nelle piazze, al mercato o durante le fiere. La prima testimonianza scritta sullo speciale bocconcino risale al 1874, nel menù di una storica trattoria sotto il nome di “soplis di riso”. Ma sarà solo nel 1929 che la ricetta ebbe la sua ufficiale consacrazione, quando Aldo Boni pubblicò un libro dedicato alla cucina romana.

Che differenza c’è tra supplì e arancini?

Spesso si tende a confonderli, ma in realtà i bocconcini fritti romani sono molto diversi dai cugini siciliani. In particolare:

  • i supplì differiscono dagli arancini (o dalle arancine) per il fatto che questi all’interno sono completamente rossi e contengono l’uovo;
  • i primi hanno una forma allungata e schiacciata mentre i secondi sono tondi e conici;
  • i supplì di solito sono considerati un antipasto, uno spuntino (a meno che non se mangino più di uno come di solito accade nel nostro angolo di gusto), l’arancino invece è un piatto unico a tutti gli effetti.

 

Amatriciana, ‘Nduia o al telefono? Stuzzica il tuo appetito con i fritti Pa’Zinga!